In Italia le norme che regolano costruzione e installazione dei componenti elettrici sono state redatte, in un arco temporale che va dal 1955 al 2008, dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) e mirano a ne definire le caratteristiche, in termini di sicurezza e prestazioni, di cui l'impianto dev'essere dotato.
Attualmente la materia è disciplinata dal Decreto ministeriale n. 37 del 22/01/2008 che ha abrogato e sostituito la Legge 46/90, lasciandone in vigore solo gli articoli 8, 14 e 16.
La legge si può riassumere nelle seguenti indicazioni principali:
La Dichiarazione di Conformità dell'impianto va rilasciata dall'impresa installatrice al termine dei lavori e consiste in una certificazione, integrata da allegati tecnici, della conformità dell'impianto alla normativa vigente, e quindi alla regola dell'arte. I requisiti minimi che un impianto elettrico deve soddisfare per essere dichiarato "a norma" sono consultabili nella norma CEI 64-8 e nei suoi allegati. L'ultima modifica della norma è stata apportata a luglio 2012.
La dichiarazione di conformità deve essere rilasciata sia in seguito alla realizzazione di un nuovo impianto, sia in caso di lavori di riadattamento, ampliamenti o manutenzioni straordinarie di impianti già installati. Non è invece necessaria per interventi di manutenzione ordinaria. Se un impianto non è provvisto di dichiarazione di conformità, è possibile sostituirla con la "dichiarazione di rispondenza", ovvero una certificazione a posteriori che prevede un controllo approfondito dell'impianto da parte di un installatore qualificato. Nel caso in cui dal controllo effettuato l'impianto non risultasse conforme alla normativa, l'installatore avrà l'obbligo di informare il cliente delle modifiche e degli adeguamenti necessari per ottenere la certificazione. Il team di MF ELETTROIMPIANTI SRL garantisce la piena soddisfazione di tutti i requisiti tecnico-professionali necessari al rilascio della dichiarazione di conformità o di rispondenza.
L'allegato A della norma CEI 64-8, relativo agli impianti in ambienti residenziali, distingue gli impianti elettrici su tre livelli in base alle loro prestazioni, le quali determinano poi il valore qualitativo dell'abitazione, andando ad aumentare il suo valore di mercato.
dotazioni minime: numero minimo di punti presa, punti luce, circuiti in funzione della metratura; almeno due interruttori differenziali
maggior numero di componenti, più ulteriori dotazioni ausiliarie (videocitofono, anti-intrusione o controllo carichi)
ulteriore aumento delle dotazioni, tecnologia più avanzata, domotica. Gli impianti di livello 3 sono perciò automatizzati, più sicuri e a risparmio energetico; devono essere dotati di almeno quattro dispositivi dei seguenti: